Progetto Antibullismo Lecce

"esperienza di vita"

Progetto Antibullismo Lecce

 

Nota: Testo dal sito web www.associazioneicinqueanelli.it

PROGETTO “FERMA IL BULLO”

Il progetto è rivolto a tutte le Associazioni, agli Enti Pubblici e Privati vicini alla sede dell’associazione o semplicemente a tutti coloro che possano aver bisogno di un consiglio (gruppo di genitori, ecc.), lo scopo è quello di fornire supporto sul tema bullismo, cercando di mettere a disposizione tutta l’esperienza e competenza dell’associazione I Cinque Anelli tramite diverse tipologie di supporto. Ricordiamo che non siamo un Centro Antibullismo per cui non svolgiamo i loro ruoli.

Sei un Dirigente Scolastico?
Un associazione culturale?

Una comunità parrocchiale?
Ente pubblico o privato?

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Cosa possiamo fare insieme?

Possiamo organizzare piccoli progetti che riguardano “l’alfabetizzazione motoria contro il bullismo” per ragazzi delle scuole Medie e Superiori. Non è un corso vero e proprio di Difesa Personale, per una motivazione semplice, poche ore non bastano per diventare padrone delle tecniche. Allora in cosa consiste il progetto?

  1. Fornire pochi ma utili elementi per la prevenzione
  2. Comprendere i movimenti del corpo per uscire da situazioni estreme
  3. Teoria della paura e uso della respirazione 
  4. Alcune armi del corpo

Possiamo organizzare dei;

  • SEMINARI (TEORICO – PRATICI) di “Alfabetizzazione Motoria VS Bullismo”
  • CORSI BREVI (BASE – INTERMEDIO – AVANZATO) di Analisi, strategie e tecniche del confronto + Autodifesa

Le lezioni sono organizzate da

Fabio Sederino
Tecnico US Acli di Krav Maga e Karate – Fondatore della Scuola Samashiki Ryu

No al Bullismo

Il bullismo è un fenomeno molto diffuso tra i giovani, specialmente nelle scuole e negli spazi di incontro. E’ di fondamentale importanza cercare di individuare le situazioni che presentano le caratteristiche tipiche del bullismo vero e proprio e non confonderlo con un semplice “litigio”. Esso rappresenta una forma di prepotenza continuata fatta dal bullo ai danni di un ragazzo più debole il quale provando un senso di forte angoscia, si isola dal gruppo e da tutti perchè si sente impotente perchè non riesce a difendersi. Lo scopo del bullo è di intimidire la vittima con sguardi minacciosi, offese e spesso e volentieri usando violenza.

 

Secondo lo psicologo Olweus, non possiamo parlare di bullismo quando la relazione è “simmetrica”, cioè quando due individui con forza fisica e psicologica equivalente litigano tra di loro. Solo quando la relazione diventa “asimmetrica” si parla di bullismo, il più debole subisce le angherie dell’altro.
Ci sarebbe da scrivere fiumi di parole sul bullismo, ma cercheremo di sintetizzare l’essenziale.

Il Bullismo può essere:
DIRETTO: comportamenti prepotenti visibili; Esso consiste sia in forma fisica come (picchiare, spintonare, rubare o danneggiare oggetti della vittima designata) che in forma verbale (prendere in giro, offendere, umiliare, minacciare, ecc)

INDIRETTO: è meno visibile, ma non meno pericoloso e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo del bullismo verbale con pettegolezzi e calunnie. Il bullismo riguarda sia maschi che femmine, ma possiamo dire che tra i maschi prevale il bullismo diretto, mentre tra le femmine prevale il bullismo indiretto; inoltre i maschi individuano le loro vittime sia tra altri maschi che tra le femmine, invece le femmine rivolgono atti di bullismo prevalentemente verso altre femmine.

 

Di seguito distinguiamo diverse forme:

Bullismo fisico: la prepotenza avviene attraverso il contatto fisico, come ad esempio spintoni, pugni, calci e schiaffi.
Bullismo verbale: che avviene solo ed esclusivamente attraverso il linguaggio,  ossia insultare, prendere in giro, nomignoli, offese, false accuse e dicerie.
Bullismo sociale: è finalizzato a isolare la vittima dal gruppo dei pari,  come l’emarginazione, la diffamazione, o incolpare la vittima di azioni che in realtà non ha mai commesso.
Bullismo psicologico: si differenzia dal bullismo verbale in quanto l’intenzione è  ferire la vittima nei sentimenti, come le offese sul piano personale facendo perdere alla vittima la propria autostima. Esempio, umiliandolo per i difetti fisici, la religione, la sessualità, ecc. Le offese possono essere dirette anche ai genitori o familiari in genere della vittima.
Bullismo sociale: è finalizzato a isolare la vittima dal gruppo dei pari,  come l’emarginazione, la diffamazione, o nell’incolpare la vittima di azioni che in realtà non ha commesso.
Bullismo strumentale: costituito da tutte quelle azioni rivolte a danneggiare o rubare gli oggetti della vittima.
Cyberbullismo: le cui azioni di prepotenza vengono attuate per mezzo dei social network, sms, chat su WhatsApp o sui vari blog sul web. Il bullo può divulgare immagini o filmati della vittima. Questa tipologia di bullismo è molto pericolosa in quanto una volta che l’immagine finisce in rete è molto difficile bloccarne la diffusione tra le varie chat o in genere on line. La vittima spesso può arrivare a suicidarsi.
Bullismo Sessuale:  qui rientrano le umiliazioni, le offese e una serie di azioni verbali e psicologiche con commenti provocatori a sfondo sessuale. Molti pensano che il bullismo sessuale sia lo stupro o la violenza, ma in realtà è tutto quello che avviene prima.
Bullismo occasionale: può accadere in determinati periodi e luoghi e possono anche non ripetersi più.

Bullismo, Bambino, Dito, Suggerire

Segnali per la potenziale “vittima” …

1) Se il bullo ti provoca, ignoralo andando avanti.
2) Ricorda che il bullo “ama divertirsi” quando vede che hai paura o ti arrabbi
3) Se ti costringe a fare qualcosa, cerca di usare l’assertività “guardalo negli occhi e di NO”
4) Se il bullo vuole qualcosa, non fare a botte…dagli pure ciò che vuole a una sola condizione, deve essere un “cedo temporaneo”. Occorre subito avvisare i genitori e i docenti. Il male deve essere troncato sul nascere!
5) Usa assertività facendo capire che il bullo non è spiritoso, farà una pessima figura. Avvisa sempre i genitori e i tuoi insegnanti.
6) Molte volte il bullo ti provoca quando sei da solo. Stai vicino ad adulti e a compagni che possono aiutarti in caso di pericolo, non si avvicinerà, stai tranquillo.

Campanelli di allarme per i genitori …

1) Evitare di andare a scuola.
2) Isolamento e carattere introverso.
3) Lividi, ferite o graffi che non sa spiegare.
4) Riluttante nell’andare a scuola.
5) Mal di pancia e mal di testa.
6) Vestiti rovinati e strappati.
7) Affamato perchè salta la merenda.
8) Chiede soldi improvvisamente.
9) Dorme male e spesso fa incubi.
10) Si rifiuta di parlare della scuola.
11) Si comporta da bullo con i più piccoli.
12) Mancanza di autostima e voglia di studiare.

Per i genitori o persone vicine …

1) Cercare di educare il bambino/ragazzo ad essere positivo.
2) Invita a non rimanere indifferente davanti a ingiustizie.
3) Parlare con le insegnanti senza minimizzare il problema.
4) Aiutare il bambino a fare attività anche fuori dalla scuola per aumentare l’autostima.
5) Controllare il cellulare e i profili dei social network, potreste scoprire quello che volete.
6) Potrebbe essere vittima di bullismo elettronico! Spiare (brutto termine) ma occorre farlo per tenere sotto controllo i suoi passi sul web e i commenti sul suo profilo social

Per i ragazzi … (SE SEI VITTIMA DI BULLISMO)

1) Cerca di parlarne con i genitori, se ti sta accadendo qualcosa non è colpa tua.
2) Non isolarti! Non sei solo, c’è sempre chi ti vuole bene e chi ti appoggi.
3) Non far passare troppo tempo. Potrebbe essere sempre più pericoloso.
4) Spesso frequentando dei corsi di Difesa Personale insegna a “essere positivo – acquisire sicurezza – saper fronteggiare la situazione”

Per i ragazzi … (SE ASSISTI AD EPISODI DI BULLISMO)

1) Non far finta di nulla. Intervieni se puoi direttamente o chiedi aiuto
2) Se il compagno non vuole essere aiutato per paura, avvisa subito i genitori o insegnanti.
3) Fai capire al bullo che l’atteggiamento è sbagliato e che quello che sta facendo non farà altro che portargli guai e a essere rifiutato dalla società. Sarà solo figo per il suo branco!

Per insegnanti … (SE ASSISTI AD EPISODI DI BULLISMO)

Prendere coscienza del problema senza minimizzarlo, intervenendo prontamente di fronte a tutti gli avvenimenti di prepotenza, cercando di dare sostegno alle vittime e cercando di educare il bullo oltre che avvisare i genitori.
Occorre invitare i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da “spia”. Invitare i ragazzi che assistono a parlare per aiutare la vittima.
Promuovere una politica scolastica basata sull’antibullismo, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale non docente, creando seminari e chiamando anche esperti esterni per la “prevenzione”.

Vittima da “Adulto”

Le conseguenze psicologiche del bullismo sulla vittima possono essere molto serie e possono manifestarsi fino in età adulta e spesso le ripercussioni si possono protrarre per tutta la vita.
Purtroppo, se il bullismo non viene fermato in tempo e il bambino non riesce ad uscirne fuori superando gli ostacoli, in età adulta rischia: la stabilità psichica, il carattere (vede tutto negativo), i rapporti relazionali. Le vittime possono mostrano ansia, insicurezza, attacchi di panico e mancanza di autostima. Sono maggiormente esposti a rischio di depressione e fallimenti in tutti i campi, sia lavorativi che sentimentali. Purtroppo se non si interviene in tempo, la vittima del bullismo (prima bambino) poi adulto, potrebbe avere anche istinti particolari, ossia il “suicidio”.

Bullo da “Adulto”

Il bullo, una volta diventato adulto, potrà avere degli atteggiamenti aggressivi che spesso portano alla “criminalità” o nel compiere cose “poco lecite e legali” o nel caso di un contesto lavorativo arrivano ad esercitare “mobbing”. La loro prepotenza e il potere che da bambini esercitavano per avere senza lavorare “tutto” facilmente: copiare i compiti dalla vittima “secchione”, avere la merenda, ecc…da grande la pretesa della merenda potrebbe essere “un estorsione”, “un furto”, uno stupro.

 

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